sabato 5 aprile 2014

Burton Trick Pony (2014)

Dopo aver venduto la mia Burton Barracuda 161 in cerca di una tavola che si difenda bene a tutto tondo non ho potuto fare meno di valutare la nuova Trick Pony che mamma Burton propone a listino come figlioccia della Sherlock ma con una vocazione ancora più freestyle, il tutto grazie ad uno shape twin-like (si, loro dicono twintip, ma righello alla mano il nose è più lungo del tail di quasi 1,5 cm), flex twin e ponte piatto sotto ai piedi con punte rockerate.

Dopo una stagione decisamente nevosa come quella appena conclusa e molte giornate di test, posso tranquillamente affermare di aver trovate una tavola veramente polivalente che si difende su ogni terreno.
Il flex pattern più rigido fra gli attacchi e con le punte decisamente morbide unito ad un raggio di sciancratura appen sopra i sei metri rende la 158 molto agile in pista e sul duro, queste caratteristiche unite ai frostbite edges e a delle lamine tirate ad 88° consentono di chiudere curve di tutti i raggi con molta facilità, questa caratteristica unita ad una costruzione che smorza moltissimo le vibrazioni rende la tavola super stabile in tutte le situazioni dal ghiaccio alla powder!
Facendo park o flat-tricks la tavola non è mai inadeguata e a dispetto delle dimensioni (158 nel mio caso, leggermente più lunga della 154 che uso di solito) riesce a dare un ottimo feeling grazie al suo shape rendendo press, ollies e atterraggi sui salti molto semplici e riducendo di molto le possiblità di controspigoli ninja.
In neve fresca la tavola è un aliscafo, appena si prende un minimo di velocità diventa impossibile affondare, anzi,  bisogna addirittura tenera a mente di atterrare con il peso centrale da qualunque cliff o drop si faccia per mantenere il controllo della tavola.

Tavola super consigliata a chi cerca un arma da fresca ma che non sia limitante in tutte le altre situazioni, per chi riesce a godere delle nevicate alpine potrebbe addirittura rappresentare un ottima prima tavola, mentre per tutti gli altri la consiglierei come tavola per le giornate più speciali.

LibTech Banana Magic (2013)

Vi piace la Banana classica, ma volete più “tutto”? Allora la Banana Magic è decisamente quello che fa per voi, sembra la figlia segreta della TRS e della SkateBanana!

La tavola è molto maneggevole, con un pronunciato rocker al centro che si amalgama perfettamente a due camber sotto le boccole degli attacchi, il basalto la rende stabile e precisa sia in conduzione che in aria, anche in fresca lo shape non tradisce garantendo, a patto di avere un minimo di velocità, un ottimo galleggiamento.

Abbastanza rigida al centro ha un cambio lamina veloce e grazie alla sciancratura (magica!) profonda fa portare a casa ottimi curvoni su tutte le superfici, accentuando ancora di più l’effetto rotaia che da il magne-traction. Coda e punte sono al contrario abbastanza flessibili e malleabili, sia longitudinalmente che in torsione che agevola nel jibbing e in atterraggio di manovre non proprio da manuale, nonostante tutto il pop non viene sacrificato e, per una tavola di questo tipo, ci spinge abbastanza in alto con poca fatica.

Ovviamente i materiali sono al top di gamma (come anche il prezzo), ma questo legno farà la gioia di tutti i riders che se lo porteranno a casa, pronti a interpretare in chiave freestyle su ogni terreno.

Unica pecca forse è il peso (non è fra le tavole più leggere sul mercato) e lo shape che richiede un certo periodo per essere compreso e sfruttato fino a fondo, ma se siete stati su altre Lib con il camber ibrido vi sentirete a casa dopo poche discese.

Burton Antler (2014)

Qualche settimana fa mi sono presentato con un certo scetticismo ad un Test day Burton, chiedendo per quale oscuro motivo non facessero tavole twin, con flex twin, shape twin decenti.
La loro risposta è stato darmi in mano una Burton Antler montata twin e con degli attacchi da donna (ma questa è un altra storia…).

La Antler è data come tavola per il freestyle a tutto tondo, ed effettivamente mantiene le promesse, difendendosi egregiamente sia in park (kickers, ferri e plastiche varie) che in pista dove abbiamo portato a casa anche del jibbing stiloso.
Il felx reattivo ricorda molto la Parkitect rendendo la tavola “viva” sotto i piedi ma sacrificando un po di comfort, tutto ciò che accade sotto la tavola viene comunicato ai nostri piedini senza se e senza ma. Sempre parlando di Felx è da sottilineare una certa uniformità dello stesso, sia longitudinalmente che torsionalmente, caratteristicha che rende la tavola molto prevedibile ma che personalmente non ho apprezzato, avrei preferito avere degli “sweet spot” per rendere più semplici e stabili le manovre in press o l’aggancio dei railz.

Grazie al suddetto flex ed ai Frostbite Edge la tavola non ha deluso in pista facendoci portare a casa delle ottime carvate.

Tavola super consigliata a chi cerca una Parkitect più facile e agli amanti delle tavole super prevedibili, tavola divertente ma che richiede comunque un minimo di cognizione di causa per portare a casa manovre decenti.

LibTech Travis Rice Pro - (Hoursepower) (2012)

La tavola è molto maneggevole nonostante le dimensioni (258mm al centro) e la sensazione quando la si usa è di avere a che fare con una tavola molto più corta, nonostante se ne parli come una tavola "incazzata", una volta superato lo scoglio del flex "strano" e del magnetraction la tavola diventa molto prevedibile e giocosa: press e butters non sono il suo pane ma si difende molto bene anche in questo campo!
Il profilo C2BTX consente di avere un pop vivido e di mantenere al contempo una giocosità da rocker, a patto di mantenere la propria centralità sul mezzo, sbilanciandosi involontariamente su uno dei due camber i risultati potrebbero essere quantomeno traumatici! In oltre questo profilo consente anche una buona presa sulle nevi dure e sul ghiaccio (aiutato dal magnetraction!), riducendo molto anche la sensazione di "scivolamento" quando si va a cercare la lamina!
In fresca (trovati al massimo 30cm... vabeh chiamiamola fresca!) si comporta molto bene e non costringe a posizioni particolarmente scomode o arretrate nonostante sia una twintip con punte basse e squadrate! La soletta risulta molto veloce e assorbe parecchia sciolina, consentendo una manutenzione non frequentissima e di grindare in relativa tranquillità sassi, alberi e sciatori di vario genere.

Andando a parlare dei difetti di questa tavola sicuramente il flex strano ed il magnetraction uniti assieme conferiscono una presa di lamina molto repentina, seguita dal viaggiare su un binario, il che potrebbe dare la sensazione di essere portati a spasso dalla tavola, dove vuole lei! Accentuando comunque i movimenti di piegamento e distensione tutto torna normale e siamo nuovamente noi al timone!

Sicuramente il prezzo di questo mezzo potrebbe scoraggiare l'acquisto, ma se trovata in saldo si potrebbe rivelare la tavola definitiva per molti rider (me compreso!) assolutamente da recuperare in saldo (anche a fronte dei 699$ di listino!) Da valutare anche la sovrapposizione con la Banana Magic che presenta caratteristiche molto simili (basalto, soletta sinterizzata, etc..) ma una larghezza al centro decisamente inferiore!

GNU Park Pickle (2012)

La tavola è praticamente la sorella con la grafica strampalata della LibTech Skate banana, da essa eredita, il profilo BANANA (poderoso rocker al centro e il resto della tavola quasi flat) e il Magnetraction (lamine ondulate per aumentare i punti di contatto con la neve!).
Nonostante sia una tavola dalla natura prevalentemente freestyle mi sono trovato molto bene anche in un uso vario, dalla conduzione al jibbing, i press sono facili e "malleabili" prendere un controlamina è abbastanza difficile, anzi, se non ad esempio non si ha un buon controllo aereo e non si blocca la rotazione prima di atterrare spesso si finisce revertando senza troppi problemi! Come quasi tutte le tavole rocker che ho provato il POP sembra appannato e "triste", probabilmente è dovuto alla struttura di queste tavole, che costringe ad ollare "più vicino" al piede posteriore rispetto ad un camber classico, generando meno leva.

La tavola nonostante le punte basse e squadrate non disdegna nemmeno la pow, ammesso di prenderla in una misura ragionevole! Una pecca che ho riscontrato è la poca chiarezza durante la curva, la tavola non trasmette un idea precisa di cosa stia succedendo la sotto e costringe il rider a "fidarsi" cercando la conduzione senza un feeling diretto con il terreno, ma superato questo scoglio iniziale la tavola ha una sufficiente rigidezza in torsione per girare ovunque senza paura (complice anche l'MTX!).
La soletta sinterizzata assorbe un mare di sciolina e rimane veloce per molte uscite, in oltre è sufficientemente resistente da non risentire particolarmente dagli impatti con rami, rocce o skiers che incontrerete sul vostro cammino!

Vale la pena spendere ancora qualche parola sullo shape asimmetrico, con un raggio di sciancratura più stretto in backside, quindi la curva back da un feeling leggermente diverso da quello front! Soluzione sicuramente interessante ma che personalmente non mi ha cambiato la vita, anzi, in concomitanza con il rocker veramente accentuato all'inizio confonde un po le idee!!

Tavola super consigliata per chi cerca una macchina da divertimento polivalente ottima per chi cerca una tavola sola "per far tutto".

Dragon APX (2013)

Con il passare delle stagioni abbiamo visto lo spopolare delle maschere “Oversize” che con una visibilità periferica aumentata rispondono meglio alle esigenze di snowboarder e freeskiers, questo tipo di designi ha come vantaggio principale, oltre ad una stilosità aumentata del 196% rispetto ad una maschera classica, una maggior visione d’insieme nella percorrenza della curva backside (per gli snowboarder) e durante i trick.
La maschera si presenta ben rifinita, con coperture in gomma all’interno dell’elastico, foam a 3 strati sul viso molto morbido e confortevole, la lente sferica ovviamente enorme e specchiatissima (era Gold Ionized). La maschera in questa configurazione di lente (Gold Ionized) si è dimostrata molto buona, eliminando tutto il riverbero della neve che potete trovare in una giornata di sole in ghiacciaio ma non lasciandovi sprovvisti con il salire delle nubi grazie al fatto che la “copertura oro” della lente è stata ricavata su una base gialla, che tende ad aumentare il contrasto. Il sistema di sgancio sembra comunque nella media odierna consentendo di cambiare lente abbastanza rapidamente e senza rimetterci un paio di falangi.
Dopo una giornata in compagnia di quest’occhiale, in versione ultra-gialla (frame, lente e elasticone gialli!) non posso fare a meno di consigliarne l’acquisto a tutti quelli che sono in cerca di una maschera di fascia alta, ben costruita e comoda. 

Il prezzo alto, ma in lina con la concorrenza, potrebbe scoraggiarvi però vi consiglio comunque di dargli un opportunità… potreste mettere mano al portafoglio più in fretta di quanto programmato.

Gnu ASS Pickle (2013)

La “IMPOSSIBLE ASYM. SYM. SYNC. PICKLE” (o per gli amici semplicemente ASS Pickle) è la grande novità di Gnu per il 2013, presentando la tavola più asimmetrica che abbiate mai visto: flex asimmetrico, sciancratura asimmetrica, shape asimmetrico, magnetraction asimmetrico...


Da fanatico delle novità non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di provare questo legno, che anche in condizioni avverse (pochissima neve, ghiaccio blu ovunque e gente che non sapeva stare in piedi) mi ha fatto divertire parecchio. La tavola è una all mountain con una spiccatissima vocazione freestyle, si difende benissimo in pista grazie al magnetraction leggermente meno aggressivo rispetto a quello della Travis Rice ed al profilo EC2 (un ibrido camber-rocker-camber che a differenza del C2 classico ha un camber dal profilo ellittico e molto più dolce) che garantisce una buona tenuta in curva ed un Pop brillante quando si tratta di staccarsi da terra.
Flessibile al centro, più rigida attorno ai camber e con le punte mollissime la tavola è molto facile e prevedibile nelle reazioni, consentendo il recupero anche da manovre eseguite in maniera non proprio pulita, i press non richiedono grande sforzo (nollie to tail press sui cambi di pendenza, come se piovessero) e i Jibs sono alla portata di tutti.

Vale la pena spendere qualche parola per il pop di questa tavola che mi ha stupito molto, pur essendo la tavola medio-morbida gli ollie uscivano senza fatica e la spinta in alto era consistente, l’unica cosa strana che ho rilevato è una leggera differenza fra l’ollie dalla lamina backside a quella frontside forse dovuta alla generale assimmetria del legno (ma potrebbe trattarsi di auto-suggestione!).
Se avete modo di provarla è stra consigliata! Ottima per un rider che ha già una tecnica di base solida e che sta cercando un asse per iniziare a fare freestyle.